FED’KINA PRAVDA

Ol’ga Preobraženskaja

[La verità di Fedka] T. int.: Fedka’s Truth. Sog.: dal racconto Fed’ka-oborvanec di Vladimir Vinničenko. Scen.: Alksandr Pereguda. F.: Aleksandr Grinberg. Scgf.: Ivan Sukiasov. Autore delle didascalie: Nikolaj Aseev. Int.: Jura Zimin (Fed’ka), Marik Maj (Tolja), Evgenija Trubeckaja (madre di Fed’ka), Elena Dejneko (madre di Tolja), Daniil Vvedenskij (capo della tipografia), Tamara Timčenko (cameriera), Nonna Timčenko, Jurij Timčenko (bambini), Leonid Pirogov, A. Karpov. Prod.: Goskino (1° Stabilimento) Pri. pro.: 23 marzo 1926. 35mm. L.: 1034 m. D.: 50’ a 20 f/s. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

La verità di Fedka è interessante sotto molti aspetti, a partire dalla scelta della fonte letteraria. Oggi il racconto Fed’kaoborvanec è considerato un classico della letteratura ucraina, tanto da essere inserito nei programmi scolastici. Ma nel 1926 l’autore del racconto, Vladimir Vinnicˇenko, era inviso al regime sovietico. Socialista, rinchiuso per diversi anni nelle carceri zariste, traduttore di Kautsky e Paul Lafargue, dopo la rivoluzione del febbraio 1917 entrò a far parte del governo nazionalista ucraino, divenne Ministro degli interni e in seguito, da emigrato, criticò l’attività dei bolscevichi. L’opera letteraria di Vinnicˇenko fu condannata da Maksim Gor’kij e da Lenin, che definì uno dei suoi romanzi “pessima imitazione del pessimo Dostoevskij”. Ciò nonostante, negli anni Venti le opere del nazionalista in esilio continuarono a essere pubblicate e, appunto, adattate per il grande schermo. Il film narra di due bambini: il povero Fed’ka e il ricco Tolja. Il ricco è attratto dal povero, ma fa sempre ricadere su di lui la colpa delle comuni malefatte. Quando Fedka salva l’amico al prezzo della propria vita, l’altro, per nulla turbato, può finalmente impadronirsi del temperino del ragazzo morto. Questa storia sentimentale portatrice di un chiaro messaggio sociale si inscrive appieno nella filmografia di quei talenti prerivoluzionari che nel corso anni Venti furono relegati ai margini della produzione. La verità di Fedka è l’unico lavoro completamente autonomo di Ol’ga Preobraženskaja (che prima aveva collaborato con Gardin e in seguito sarebbe stata affiancata da Pravov). Ai tempi nuovi si deve il contenuto, al cinema prerivoluzionario l’interpretazione costruita su una mimica e una gestualità accentuate e la completa indifferenza della regista, del direttore della fotografia e dello scenografo per la rappresentazione realistica. Perfino le scene girate in esterni hanno un’atmosfera (peraltro estremamente curata) da teatro di posa. Del resto, il direttore della fotografia Aleksandr Grinberg, al quale i critici dell’epoca riconobbero il merito di una “fotografia vera”, era uno dei principali esponenti dell’avanguardia russa e del pittorialismo nell’arte fotografica. Il celebre poeta sovietico Nikolaj Aseev, conosciuto soprattutto come autore del vertiginoso soggetto de Le straordinarie avventure di Mr. West nel paese dei bolscevichi di Kulešov, scrisse le didascalie – assolutamente neutre e impersonali. Abbiamo l’impressione di trovarci di fronte a un’opera ordinaria, realizzata su commissione da professionisti di grande talento. Secondo la stampa d’epoca, il film fu comunque accolto bene dalla critica e dal pubblico.

                                                                                                                                             Pëtr Bagrov

Copia proveniente da