DER FALL ROSENTOPF

Ernst Lubitsch

Scen.: Ernst Lubitsch, Hanns Kräly. F.: Alfred Hansen. Scgf.: Kurt Richter. Int.: Ferry Sikla (Rentier Klingelmann), Margarete Kupfer (Rosa), Ernst Lubitsch (Sally), Trude Hesterberg (Bella Spaketti). Prod.: Paul Davidson per Projektions-AG “Union” (PAGU). DCP. D.: 19’. Col.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Quando Der Fall Rosentopf fu girato l’impero tedesco era sul punto di crollare. Guardando il frammento riscoperto di questo film a lungo considerato perduto, sorge immediata una riflessione: questa crime comedy è così disinvolta e spensierata da far pensare che la sconfitta nella Grande guerra e il trauma tedesco che ne derivò non siano mai esistiti. Ancora una volta Ernst Lubitsch interpreta un ebreo berlinese di nome Sally, già impersonato in Schuhpalast Pinkus (Pinkus l’emporio della scarpa, 1916) e in Meyer aus Berlin (Meyer il berlinese, 1918). Stavolta Sally è l’aiutante del detective Ceeps, e il suo compito è risolvere il caso Rosentopf. Dall’interpretazione di Lubitsch traspare un contagiosissimo piacere di recitare che ci fa desiderare di poter vedere un giorno anche la parte restante del film. Le didascalie sono arricchite da un’ampia gamma di sottintesi e offrono un primo assaggio dello stile che sarà chiamato ‘Lubitsch touch’. La copia nitrato del frammento di Der Fall Rosentopf contenente scene del primo e del secondo atto fu consegnata nel 1987 all’ex Archivio cinematografico della DDR (SFA) da un collezionista privato e fu successivamente acquisita dal Bundesarchiv Filmarchiv. A causa dell’assenza del titolo, l’identificazione è avvenuta solo molti anni dopo.

Dirk Förstner

Copia proveniente da

per concessione di Murnau – Stiftung

Restaurato nel 2017 da Bundesarchiv presso il laboratorio Hoppegarten a partire da un frammento imbibito di una copia nitrato 35mm. Le didascalie mancanti sono state ricostruite sulla base del visto di censura del 1921. La digitalizzazione è stata realizzata presso il laboratorio Omnimago